sabato 22 dicembre 2012

Gli auguri del regista (e la conferma dell'appuntamento dell'11 gennaio)






















Cari ragazzi,

felice di comunicarvi che un certo intervento chirurgico cui avrei dovuto sottopormi l'8 gennaio, con fastidioso scompiglio del nostro lavoro su Peer Gynt, è stato sospeso per l'esito incoraggiante di un'ultimo esame medico fatto in zona cesarini. Felice, naturalmente, per lo scampato, almeno per ora, tagliamento di pancia, ma soprattutto perché possiamo ripristinare il nostro incontro dell'11 gennaio e mantenere senza intralci il nostro ruolino di marcia.
Approfitto di questo messaggio per incoraggiarvi a continuare la meditazione sul nostro Peer Gynt e a mandarmi, quando volete, riflessioni, domande, materiali, a cui risponderò volentieri, in modo da proseguire nell'indagine iniziata. Vi invito poi a completare la lettura del testo nella sua versione integrale perché, come ha giustamente notato la vostra compagna Lara, è nell'insieme dell'opera che si può cogliere - nella sua essenza più profonda - il mondo gyntiano: e allora via, buttiamoci assieme a Peer nel fantastico volo sulla renna, e poi giù, oltre le terre e il mare, approdiamo con lui sulle rive del Marocco, fino all'Egitto delle piramidi e alla Sfinge, là dove sarà incoronato re dei pazzi. E, infine, accompagnamolo, attraverso una memorabile tempesta con tanto di naufragio, nell'odissea del ritorno. Proprio in quest'ultima parte, che racchiude gli straordinari, metafisici incontri con il Passeggero ignoto, il Fonditore di bottoni, l'ormai stracciato Vecchio di Dovre e il Personaggio magro, e dove vi incrocerete col famoso monologo della cipolla, metafora forse centrale di tutto il testo, avrete modo di imbattervi in una straordinaria serie di immagini. Tra queste vorrei segnalarvene una: quella che trovate alla scena sesta del quinto atto, quando Peer si imbatte nei Gomitoli, nelle Foglie secche, nei Mormorii nell'aria, nelle Gocce di rugiada, negli Steli spezzati. Anche le cose, intorno a noi, si muovono e ci parlano (si direbbe, ci cantano)...
Ce ne faremo qualcosa di tutto questo, se lavoreremo (per ora!) sulla prima parte? Perché no? E poi chi l'ha detto che lavoreremo solo sulla prima parte e non faremo incursioni anche nella seconda e nella terza? Questo dipende anche da voi...

Buona meditazione, allora...

...e BUON NATALE,

Guido


P.S. Il saggio di Georg Groddeck su Peer Gynt verrà presto messo nella cartella dropbox del workshop.

...e vi segnalo anche queste immagini molto carine di un pittore norvegese: https://www.dropbox.com/sh/bzyys4jxqjxrl3w/lqBNs7Rxi-

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